Friday , 3 May 2024
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La gestione degli affari nazionali così come la direzione delle province autonome non sono stati trattati durante l'accordo di Dakar. L'ottimismo di alcuni e lo scetticismo di altri.

Accordo di Dakar: una boccata d’ossigeno

L’accordo di Dakar, firmato il 18 aprile, suscita l’ottimismo dell’opinione pubblica che vuole una soluzione duratura alla crisi politica malgascia, malgrado alcuni questioni restino in sospeso. Visibilmente estenuati da quattro mesi di crisi socio-politica, la maggior parte dei Malgasci vuole una boccata d’ossigeno. L’eliminazione delle barricate che asfissino economicamente La Grande Ile è ormai acquisita.

L’accordo non fa alcuna menzione della gestione di affari nazionali come la pubblicazione dei nuovi risultati ufficiali da parte dell’Alta Corte Costituzionale (HCC) delle presidenziali del 16 dicembre. Ciò lascia supporre, secondo Jacques Sylla, il Primo Ministro di Ravalomanana, che il suo governo continuerà ad assicurare, ad Antananarivo, gli affari in corso. “Per noi Marc Ravalomanana resta il Presidente della Repubblica” annuncia il Primo Ministro. Riconoscendo tuttavia che il potere di Didier Ratsiraka è il coso riconosciuto a livello internazionale. “I passi intrapresi fino ad ora nella scena dei movimenti popolari proseguono” continua Jacques Sylla. Il Primo Ministro di Ravalomanana allude all’installazione alla direzione delle province autonome dei presidenti delle delegazioni speciali nominati da Ravalomanana al posto dei sei govenatori. Il caso della provincia di Fianarantsoa è stato evocato in modo particolamente dal Primo Ministro.
Il presidente della delegazione speciale, Pety Rakotoniaina, alla fine di una conquista particolarmente sanguinosa del palazzo del governatore, conquista che è costata almeno una ventina di morti a Fianarantsoa, sarà effettivamente installato sabato. Il passo sembra irreversibile. Poichè la gestione delle province autonome è l’altra questione che non è stata sollevata durante l’Accordo di Dakar, a parte il governo del Paese fino alla pubblicazione dei risultati ufficiali.

Una vittoria

Il silenzio dell’Accordo su questi 2 punti sembra, secondo una fonte ufficiale, lasciar intendere una “coesistenza pacifica” tra I due governi fino a quando I giudici elettorali pubblicheranno I risultati ufficiali delle elezioni di dicembre. Altre fonti vicine a Ravalomanana non esitano a parlare di una “vittoria” del movimento popolare. Poichè le rivendicazioni delle manifestazioni di strada, tre mesi fa, sono state accettate dal partito di Didier Ratsiraka. E cioè un riesame della documentazione elettorale e sopratutto, il computo contraddittorio dei voti, a partire dal confronto dei diversi verbali, così come la gestione di un prossimo consulto elettorale da parte di un’entità neutrale.

Il presidente uscente Didier Ratsiraka si è detto “molto felice” dopo la firma dell’accordo. Marc Ravalomanana, nel suo “messaggio alla nazione” richiama I Malgasci al rispetto dell’accordo. E ricorda che “il Primo Ministro Jacques Sylla e le altre istituzioni continueranno il loro lavoro”.