Thursday , 2 May 2024
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Il partito del presidente uscente semina il terrore, distruggendo ponti e installando barricate che impediscono la libera circolazione di beni e persone.

Il terrorismo si insedia

“Terrorismo” è senza dubbio la parola più frequentemente usata negli ambienti politici e dai media malgasci nel corso degli ultimi giorni a seguito dell’attentato dinamitardo al principale ponte che collega Antananarivo al sud dell’isola. “Tregua Pasquale” è stata un’espressione vana. Poco prima del weekend di Pasqua i partigiani del presidente uscente Didier Ratsiraka hanno distrutto con la dinamite il ponte denominato Fatihita, a qualche centinaio di km a sud della capitale, per troncare il collegamento tra la provincia di Antananarivo e quella di Fianarantsoa, provincia sul punto di passare sotto il controllo di Marc Ravalomanana. Dopo che gli abitanti della capitale malgascia hanno trascorso le feste pacificamente, altri tre ponti sono stati messi fuori uso. I seguaci di Ratsiraka, sotto la tutela del presidente uscente stesso, li hanno distrutti per rendere effettivo l’isolamento della regione di Antananarivo. Gli atti potrebbero essere stati commessi circa allo stesso momento, ma gli abitanti di Antananarivo se ne sono resi conto solo alla fine del weekend pasquale. Come conseguenza della distruzione di questi quattro ponti, la provincia di Antananarivo è completamente isolata. Le barricate sulla strada nazionale che conduce alla città portuale di Toamasina sono tutt’ora mantenute.

Le soluzioni

Il governo di Marc Ravalomanana si prodiga per trovare delle soluzioni provvisorie per ristabilire al più presto la comunicazione stradale tra la provincia di Antananarivo e quella di Fianarantsoa. Un ponte Bailey potrebbe essere installato sul ponte di Fatihita secondo una fonte ufficiale. Il ministro dei lavori pubblici di Ravalomanana ha fatto inoltre intuire la possibilità di una deviazione. Il 2 aprile gli sguardi sono puntati verso Fianarantsoa, a sud, dove il presidente della delegazione speciale tenta di prendere il potere effettivo. La cerimonia di installazione di Pety Rakotoniaina è programmata alla presenza di una delegazione del governo venuta da Antananarivo. Il controllo effettivo della proviancia di Fianarantsoa da parte del partito di Marc Ravalomanana potrebbe cambiare radicalmente la situazione. La provincia di Fianarantsoa è dotata, a Manakara, di un porto. Un porto di minore capacità in rapporto a quello di Toamasina, ma che potrebbe risolvere il problema dell’approvvigionamento di carburante delle regioni degli Altopiani. I porto permetterebbe anche di risolvere la questione dell’importazione ed esportazionedi cui soffrono le imprese attualmente. Il presidente del sindacato delle Industrie del Madagascar ha sostenuto che, per quanto li riguarda, l’80% dei problemi delle imprese sono dati dalle barricate erette sulle strade nazionali.

Denunce

Le condanne arrivano da ogni parte a seguito dell distruzione dei ponti da parte dei partigiani di Didier Ratsiraka. La società civile, la classe politica e anche I gruppi di forze dell’ordine in seno all’OMC-Nac hanno pubblicamente denunciato questi atti. I nomi dei ministri di Didier Ratsiraka sono sovente citati. Un annuncio pubblico, ad Antsranana, a nord del Paese, pone lo scioglimento del governo di Marc Ravalomanana come condizione assoluta per il ritorno alle negoziazioni degli atti che mirano ad isolare la provincia di Antananarivo. Una proviancia che ha votato in massa Marc Ravalomanana nelle elezioni del 16 dicembre con più del 60% dei suffregi espressi. La capitale Antananarivo che ha votato Ravalomanana con il 75%, è diventata il nemico n° 1 di Didier Ratsiraka. Il presidente uscente fa altre vittime nelle altre province del Paese. La città di Toamasina, presunto feudo politico di Ratsiraka, soffre enormenmente secondo numerose testimonianze. La frutta e I legumi si fanno sempre più rari. E I prezzi sempre meno accessibili.