Nel suo comunicato Amnesty dichiara di aver preso atto dell’accordo politico ma « esprime la sua profonda preoccupazione per le recenti violazioni dei diritti umani nel Paese ».
Da parte sua l’OMCT ricorda « che gli avvenimenti inaccettabili che hanno avuto luogo in questi ultimi mesi nel Paese, in particolare il blocco attorno a certe città, hanno aggravato la miseria già notevole, le violenze a carattere etnico e le sparizioni obbligate, arresti arbitrari ed atti di intimidazione ».
Secondo AI, le informazioni si fanno sempre più frequenti a proposito « di assassinati dalle forze dell’ordine, di detenzioni arbitrarie, di minacce di morte e intimidazioni » dall’inizio della questione. « 35 persone di cui almeno 20 civili sono state uccise, dal momento dell’esplosione della violenza in Madagascar, indica ancora Amnesty.
L’OMCT ricorda ancora che « il Madagascar ha firmato il Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici, come quello sull’eliminazione della discriminazione razziale e domanda solennemente ai Signori Ratsiraka e Ravalomanana di garantire l’integrità fisica e psicologica dei loro concittadini oltre che il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in tutto il Paese, conformemete alle leggi nazionali e alle norme internazionali ».
AI conclude il suo comunicato con « ciascuna parte come la comunità internazionale dovrà cogliere l’opportunità dell’Accordo di Dakar per assicurare il rispetto e la protezione dei diritti umani in Madagascar nel futuro. Il rispetto dei diritti umani da parte dlle forze dell’ordine incaricate di mantenere l’ordine e la legge è una priorità per assicurare la stabilità ».
Trasmesso da Solidarité Madagascar-Suisse, Ginevra