Friday , 29 March 2024
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Il Madagascar emerge orgogliosamente come la nuova terra delle opportunità, nelle mani di un nuovo leader della rinascita, intenzionato a spingere il Paese nel ventunesimo secolo.

Madagascar: la nuova terra delle opportunità

E’ straordinaria la differenza che una nuova leadership può fare. Anche da una distanza così grande si può udire allegria ovunque. Si possono vedere le bouganville, sentire l’inebriante franganza dell’ylang-ylang; si possono vedere quei famosi lemuri con la coda a strisce che saltano di ramo in ramo nella foresta pluviale o uno di quei preistorici coccodrilli giganti galleggiare in un fiume, senza alcuna preoccupazione al mondo. Ma soprattutto si può sentire la gente Malgascia cantare e li si può vedere ballare. La felicità è nell’aria.

Dopo aver trascorso decine di anni, centinaia, alla deriva nel maremoto delle pratiche di governi corrotti, il Madagascar emerge come una nuova terra di opportunità con potenziali che sembrano infiniti ambiti da molte nazioni. Emerge orgogliosamente, come una fenice che sorge dalle sue ceneri, nelle mani di un leader della rinascita che sembra intenzionato a spingere il Paese nel ventunesimo secolo, dopo averlo liberato dai mali del passato.
Sebbene il futuro appaia luminoso, vengono in mente alcune fastidiose domande. Questo nuovo leade sarà abbastanza fermo nel tenere la rotta, accada quel che accada? Lascerà una scia di prosperità e unità opposta alla devastazione e alla discordia? Sarà forte abbastanza da non seguire le orme dei suoi predecessori? E infine, i Malgasci beneficeranno di queste nuove opportunita nella forma di impieghi adeguati, paghe decenti, migliore educazione e ampio accesso alle cure sanitarie? Le questioni si ripropongono perché in passato abbiamo avuto molte di queste opportunità ma non sono mai arrivate fino alle masse grazie a leader senza scrupoli preoccupati solo di riempire le proprie tasce e quelle di pochi fortunati.

Speriamo che la nuova leadeship, gli sponsor finanziari e i partner siano saggi abbastanza e abbastanza compassionevoli da conoscere la sottile ma cruciale differenza “tra tentere una mano e incatenare un’anima”. Speriamo che la popolazione Malgascia, nella sua infinita saggezza, sappa “costruire la sua strada oggi perché il terreno del domani è troppo incerto”. Speriamo inoltre che sappiano “coltivare da soli i loro giardini, prendersi cura delle loro fattorie e dei loro allevamenti, invece di aspettare che altri lo facciano per loro”.