Il ministro dei trasporti rileva la carenza delle strutture dei trasporti stradali. Carenza nel senso che non vi è alcuna autorità che imponga un regolamento. Non si sa quale tipo di veicolo deve e/o può esercitare un certo tipo di trasporto; quali sono le regole delle zone urbane, extraurbane o nazionali? Esistono delle strutture nelle coopoerative e nel sindacato ma gli utenti sono lontani dall?essere soddisfatti dai servizi offerti da questi gruppi.
Anche la vita quotidiana degli utenti di bus, mini-bus e altri taxi-bus non è rosea: i passeggeri stanno in piedi e pigiati. E non sanno a chi rivolgersi per lamentarsi. Per il ministro dei Trasporti occorre instaurare una struttura che concretizzerà le decisioni dello Stato in attività produttive. Come l?ACM (agenzia per l?Aviazione Civile del Madagascar) per il trasporto aereo. Un?autorità stradale sarà costituita in accordo con i professionisti dei trasporto stradale. Questa struttura stabilirà il codice stradale da seguire e le zone di pertinenza.
D?altra parte il problema sollevato dalla circolazione dei pousse-pousse nella capitale, senza considerazione per il codice delle strada, rivela questa carenza ma anche la mancanza di immaginazione degli operatori e la volontà dei proprietari dei pousse-pousse di sfruttare della mano d?opera . In effetti, l?affitto quotidiano di un pousse-pousse varia tra i 20.000 fmg e i 30.000 fmg, poco meno dell?affitto di certe categorie di taxi. E i pousse-pousse non necessitano di alcuna manutenzione!
I pousse-pousse costituiscono il caso tipico di un settore informale nella capitale. E informale può significare irresponsabile come nel caso di collisione con uno di questi veicoli, la vittima non ha alcun interlocutore salvo chi tira il pousse-pousse, che non è registrato da nessuna parte e non è neanche assicurato.